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Cambieremo il modo di vivere e organizzare le nostre case dopo il Coronavirus?
Cambieremo il modo di vivere e organizzare le nostre case dopo il Coronavirus? Cambieremo il modo di vivere e organizzare le nostre case dopo il Coronavirus? Cambieremo il modo di vivere e organizzare le nostre case dopo il Coronavirus?

Cambieremo il modo di vivere e organizzare le nostre case dopo il Coronavirus?

06/06/2020

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Abbiamo avuto tanto tempo, troppo tempo, per osservare, scrutare e studiare le nostre case e trovare tutti quei difetti e quelle mancanze che prima non notavamo o che più semplicemente di cui non tenevamo conto e a cui non davamo il giusto peso.

Non le ritenevamo importanti perché tali mancanze venivano colmate dalla città.

In casa manca un angolo studio? Non importa tanto tengo tutto in ufficio, a casa non ne ho bisogno; manca uno spazio esterno, anche piccolo dove poter trovare un po’ di relax e un minimo contatto con la natura? Non importa c’è il parco o il giardinetto vicino casa; manca spazio funzionale in cucina? Non importa tanto mangio quasi sempre al ristorante o a casa di amici. 

E se ad un tratto tutto questo cambiasse e la città con i suoi spazi e servizi non potesse più accoglierti e soddisfarti? 

Beh è proprio quello che è accaduto. Durante il lockdown tutte queste attività che eravamo soliti destinare alla città abbiamo dovuto portarle dentro casa. Questo improvviso cambiamento ci ha spiazzato, ha stravolto le nostre abitudini, la nostra routine non è stata più la stessa. 

Costretti a vivere rin-chiusi ed isolati nelle nostre case, ci siamo accorti che quello che prima ci sembrava superfluo ora è diventato fondamentale, quasi di vitale importanza, che il nostro ambiente domestico non soddisfa le nostre esigenze e che non viviamo con tutti i comfort che creano benessere fisico e psichico. 

Così, consapevole dei limiti della tua abitazione, cominci a stravolgere i tuoi ambienti per ricavare un piccolo spazio in cui poter lavorare, e pensare che quella stanza in più che prima ti sembrava inutile adesso sarebbe stata di grande aiuto. Ad abbellire un angusto balconcino per poter godere dei primi raggi di sole e di un po’ d’aria fresca. A riprogettare nella tua mente un enorme piano cucina su cui poter impastare e appoggiare tutti i tuoi attrezzi culinari riposti e dimenticati da tempo in uno sportello e ora rispolverati. 

A cercare uno spazio dove poter continuare a fare esercizio fisico e non interrompere quello per cui hai sacrificato ore delle tue giornate. Inizi a riflettere su come rendere tutto più confortevole, piacevole, funzionale ma anche sano e sicuro.

Non sappiamo esattamente cosa ci riserva il futuro, probabilmente lo Smartworking continuerà ad essere una scelta per molte aziende e diventerà la norma, probabilmente rischiamo che questi periodi di isolamento si ripetano per archi temporali non molto distanti tra loro. 

E quindi alla domanda il coronavirus cambierà le nostre case e la scelta delle nostre case, rispondo si. 

Guarderemo con occhi diversi e sicuramente più attenti a tutti quei dettagli a cui prima non davamo importanza. 

Cambieremo il modo di pianificare i nostri spazi, tenderemo ad una progettazione modulare e multifunzionale. Creeremo ambienti trasformabili e riconfigurabili a seconda delle nostre esigenze, dal lavoro, al gioco, all’ esercizio fisico. Ci allontaneremo dal centro città attratti da quegli spazi esterni che ci offrono le abitazioni in periferia. 

Guarderemo alla qualità delle case e al valore di avere un “contenitore" che soddisfi il nostro gusto, tutte le nostre necessità, che assecondi il nostro stile di vita, che sia piacevole e che possa avere spazi per intrattenere tutta la famiglia; insomma che possa permetterci di vivere chiusi in casa senza avvertire alcuna mancanza.


Photo Houzz, Pinterest

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