Fase 2 e difficoltà economiche dell'imprenditoria sarda. Il parere del responsabile Confcommercio della Gallura Nino Seu.

Ufficialmente dal 4 maggio in Italia è stata avviata la cosiddetta “Fase 2". Il Covid 19 è un nemico che si sta cercando di arginare, ma ancora ben presente nel nostro vivere quotidiano. Sul fronte economico ancora oggi non sappiamo quali siano i danni prodotti e che potrà ancora produrre. In Italia, così come nel resto del mondo, ci si divide fra coloro che vogliono una ripartenza più “spregiudicata" e chi invece è convinto che questo subdolo virus debba ancora essere combattuto con rigide misure restrittive. Il mondo scientifico non riesce ad avere pareri unanimi, per cui anche le scelte politiche non possono essere univoche. La Sardegna freme, consapevole che la propria economia non può fare a meno della stagione turistica, concentrata nei mesi estivi. Alle comprensibili paure per la salute, si aggiunge la confusione generata dai decreti emessi dagli organi politici nazionali, regionali e locali, spesso in palese contraddizione fra di loro, e ancora più di frequente oggetto di rettifiche, chiarimenti e spiegazioni dopo averne già sancito l’ufficialità. A farne le spese sono soprattutto le piccole e medie imprese. Per capire meglio il loro punto di vista abbiamo voluto sentire il parere della Confcommercio nella persona di Nino Seu, responsabile della Gallura.